Perché viaggiare da soli è un atto di potere (non di solitudine)
Sempre più persone scelgono di partire da sole, non per mancanza di compagnia, ma per riconnettersi con sé stesse. Nel 2025 il viaggio in solitaria è diventato una vera forma di self-care: niente compromessi, orari imposti o conversazioni forzate. Solo spazio per ascoltarsi e rigenerarsi.
“Il viaggio da soli è un’esperienza trasformativa: ti costringe a fermarti, osservare, e ascoltare cosa desideri davvero. È uno specchio potente,” spiega la travel coach Elisa Donati, fondatrice del programma Soul on the Road.
Ecco 5 destinazioni ideali nel 2025 per vivere un’avventura solitaria all’insegna del benessere interiore, della libertà e – perché no – del cambiamento.
1. Isola di Amorgos, Grecia
Per riscoprire il silenzio e la lentezza
Amorgos è una delle Cicladi meno battute dal turismo di massa. Qui il tempo si muove piano, il vento ti parla e i tramonti ti riportano nel corpo.
Perché andarci da sola:
- Monasteri a picco sul mare per la meditazione
- Sentieri selvaggi perfetti per il trekking interiore
- Mare cristallino e villaggi dove nessuno ti chiede “con chi sei?”
Ideale per: chi vuole riconnettersi con la natura senza distrazioni.
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2. Alta Via dei Parchi, Appennino Tosco-Emiliano, Italia
Per ascoltare il tuo passo, non quello degli altri
Una delle rotte più sottovalutate d’Europa. Cammini tra faggete, eremi, cascate e borghi silenziosi. Nessun bisogno di performance, solo respiri profondi e scarponi consumati.
“Camminare da soli è un gesto potentissimo: permette al cervello di elaborare ciò che il cuore non ha ancora capito,” dice la psicoterapeuta Beatrice Nardi, specializzata in ecoterapia.
3. Marfa, Texas (USA)
Per perderti e ritrovarti nell’arte e nel deserto
Un luogo surreale: nel mezzo del nulla, tra sabbia e vento, sorge questa cittadina diventata un centro di arte contemporanea e introspezione alternativa.
Cosa fare:
- Ammirare l’arte a cielo aperto
- Dormire in un’airstream sotto le stelle
- Parlare con sconosciuti che non ti conosceranno mai più
Perfetta per: chi cerca ispirazione creativa o una fuga radicale.
4. Ubud, Bali (Indonesia)
Per ricomporre corpo, mente e spirito
Sì, è diventata nota per lo yoga turistico. Ma Ubud conserva ancora angoli autentici dove puoi meditare, scrivere, farti un massaggio ayurvedico e mangiare da sola senza sentirti osservata.
“Bali insegna il valore del rituale quotidiano. Il tè, il tempio, il silenzio. Tutto diventa parte di un processo di guarigione,” osserva la giornalista di viaggi spirituali Sofia Lentini.
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5. Lapponia svedese, oltre il Circolo Polare Artico
Per fare pace con il freddo dentro e fuori
Un’avventura estrema? Forse. Ma anche l’esperienza più metaforica: scopri che puoi sopravvivere al gelo, e magari anche alla tua ultima delusione sentimentale.
Da fare:
- Dormire in un rifugio immerso nella neve
- Uscire all’alba per cercare l’aurora boreale
- Restare sola con te stessa per ore… e amarla
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La mia esperienza personale
Nel 2024 ho passato tre giorni da sola tra le Dolomiti. Tre giorni senza notifiche, conversazioni obbligate o “che si fa dopo?”. Solo io, una borraccia, un paio di scarponi e una voglia matta di silenzio.
Il primo giorno ho avuto paura. Il secondo ho cominciato ad ascoltarmi. Il terzo… non volevo più tornare.
E ho capito una cosa: non mi mancava nessuno. Mi mancavo io.
Domande frequenti
È sicuro viaggiare da sole nel 2025?
Sì, se scegli destinazioni dove puoi muoverti con autonomia e informazione. Controlla sempre trasporti, ospitalità e segnala la tua posizione a qualcuno.
Non mi annoierò?
Forse i primi dieci minuti. Poi inizierai a notare il paesaggio, il respiro, i pensieri. Non è noia, è spazio vuoto. Ed è proprio lì che rinasci.
Che tipo di viaggio scegliere?
Segui il tuo bisogno: mare, bosco, silenzio, ispirazione o sfida fisica. La meta giusta è quella che ti costringe a guardarti dentro, senza filtri.
Conclusione: viaggiare da soli non è egoismo. È ricostruzione
Un’avventura solitaria non è fuga dal mondo, ma ritorno a sé. È quando ti allontani da tutto che capisci cosa vale la pena portare con te. E chi.
Perché ci sono viaggi da fare insieme, ma ce n’è uno che nessuno può fare al posto tuo: quello per tornare a casa, dentro di te.
