Chi è Pino Maddaloni, fratello di Marco e Laura

Giuseppe “Pino” Maddaloni è un judoka italiano, fratello maggiore di Marco e Laura.

È uno dei campioni di judo più famosi nel panorama italiano e nel 2000 è addirittura diventato Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana su decisione dell’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Ha anche vinto l’oro durante le olimpiadi di Sidney del 2000 nella categoria under 73 kg.

Ma cosa si sa di lui? Conosciamolo un po’ meglio 🙂

Biografia e carriera sportiva

Pino Maddaloni è nato a Napoli il 10 luglio 1976.

È il figlio maggiore di Caterina Iuliano e Giovanni Maddaloni ed è stato proprio grazie al padre che si è appassionato al judo; stessa sorte è toccata anche ai fratelli minori Laura e Marco.

La sua prima grande vittoria arriva nel 1988 quando vince i Giochi della gioventù; nei 9 anni successivi continua a competere tra esordienti e juniores, arrivando a conquistare ben 13 titoli.

Crescendo ha deciso di entrare nel corpo di Polizia italiano e rappresenta le forze dell’ordine con il Gruppo Sportivo Fiamme Oro di Roma.

Tra il 1998 e il 1999 si conferma campione europeo nella categoria -73 kg e nel 2000 vince l’oro alle olimpiadi di Sidney.

La sua carriera sportiva procede a gonfie vele fino al 2004, anno in cui subisce un brutto infortunio al ginocchio che lo costringe a uno stop.

Torna in palestra nel 2005 e si aggiudica la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo e ai Campionati del mondo militari di quell’anno.

Nel 2006 conquista l’argento all’Europeo di Tampere e due anni dopo partecipa alle Olimpiadi di Pechino ma non arriva sul podio.

Dopo Pechino ha deciso di ritirarsi dalle competizioni agonistiche e si è dilettato nel ruolo di allenatore della squadra nazionale judoka per non vedenti.

Nel maggio del 2017 ottiene la qualifica di arbitro internazionale; la sua storia, romanzata, è stata narrata nella film televisivo del 2014 L’oro di Scampia.

Vita privata

Pino Maddaloni è sposato e ha due figlie: Laura e Sidney, chiamata così in onore della sua partecipazione alle olimpiadi australiane del 2000.