Com’è oggi Ivano Savioni, organizzatore Omicidio Gucci

Ivano Savioni, noto anche come Sauvignon, è un ex portiere d’albergo milanese che, nel 1995, aiutò Patrizia Reggiani ad organizzare l’omicidio dell’ex marito Maurizio Gucci, noto imprenditore italiano e presidente dell’omonima casa di moda.

Savioni, tramite le sue conoscenze di alcuni esponenti della piccola criminalità milanese, si rivolse all’amico Orazio Cicala, ex proprietario di un ristorante di Arcore fallito per i suoi debiti di gioco.

Cicala a sua volta contattò Benedette Ceraulo, colui che compì materialmente l’assassinio di Gucci, sparandogli i quattro colpi di pistola che gli risultarono fatali.

Il contatto tra Savioni e Reggiani fu Pina Auriemma, storica amica dell’ex Lady Gucci che l’aiutò a sbarazzarsi del marito.

Ma che fine ha fatto oggi Sauvignon? Dove abita? Cosa fa nella vita? Scopriamolo insieme 🙂

Ivano Savioni oggi

Oggi Savioni ha quasi 70 anni e sta per finire di scontare i 26 anni di reclusione a cui la Corte l’ha condannato.

Sauvignon ha dovuto rispondere dell’accusa di essere stato l’organizzatore del delitto Gucci in quanto è proprio grazie a lui e ai suoi contatti con la malavita che Patrizia Reggiani ha potuto trovare il killer che pose fine alla vita del marito.

Omicidio Gucci

Milano. Mattina del 27 marzo 1995. Maurizio Gucci è arrivato in Piazza San Babila per iniziare la sua giornata lavorativa nella nuova sede della maison.

Varca l’uscio del palazzo e, dopo aver salutato il portinaio Giuseppe Onorato, si accinge a salire i pochi scalini che lo separano dall’ufficio.

Maurizio non fa però in tempo a compiere i primi passi che viene raggiunto alle spalle da un uomo armato di pistola che, senza indugi, fa fuoco quattro volte, colpendo ripetutamente l’imprenditore alla schiena, ai glutei e alla tempia sinistra.

Il portinaio intanto, che ha assistito alla scena, corre in soccorso del datore di lavoro e, nel tentativo di difenderlo, viene anch’esso ferito dagli spari.

Il killer, dopo aver neutralizzato sia Gucci che Onorato, scappa in direzione della strada e si ricongiunge con il complice che ha atteso paziente in un’auto parcheggiata a pochi metri dal palazzo.